di Denis Bartolini
La gestione complessiva degli inerbimenti dei cereali a paglia non può esimersi dal considerare anche le operazioni di preparazione dei letti di semina. Partire su terreno pulito è il primo passo per semplificare tutte le successive operazioni di controllo delle infestanti. Analizzare in questo periodo le problematiche inerenti l’impiego del glifosate può diventare una questione alquanto spinosa. Tuttavia, considerando puramente l’attuale contesto tecnico-economico, risulta difficile immaginarsi un’agricoltura estensiva senza la disponibilità di questa pur vituperata arma.
Nessuna alternativa chimica
Dovendo essere obiettivi, al momento attuale non si intravede nessuna alternativa chimica, con la necessità di dover ricorrere necessariamente a lavorazioni meccaniche, confidando nella clemenza del tempo. Questo soprattutto sui cereali a semina vernina dove, contrariamente a quelle a ciclo primaverile-estivo, non sono ancora state affinate tecniche alternative, quali ad esempio le cover crop.
La necessità di utilizzare glifosate prima della semina del frumento e degli altri cereali, se si escludono le semine su sodo, non è poi così indispensabile, ma non si può prevedere a priori.
Le variabili meteo e rotazioni
Svariate sono le variabili che possono determinare problematiche di inerbimento, quali ad esempio le condizioni pluviometriche dopo la raccolta della coltura precedente, il tipo della coltura in precessione, lo stock di semi presenti nel terreno. Ad esempio dopo colture di mais e soia perfettamente diserbate e con andamento del periodo di fine estate particolarmente siccitoso, possono favorire semine su sodo o con minima lavorazione senza la necessità di alcun intervento diserbante. Per contro, dopo la coltivazione e di colza e della stragrande maggioranza di colture destinate alla produzione di seme e con normale piovosità, generalmente si assiste a una precoce reinfestazione del terreno, con la necessità quindi, in alternativa alla loro distruzione avvalendosi del mezzo chimico, di ripetute lavorazioni del terreno fino a ridosso della semina, con un conseguente notevole aggravamento dei costi, difficilmente giustificabile nell’attuale contesto economico.
Glifosate, fondamentale per i cereali a paglia
Nelle situazioni pratiche di campo applicazioni di pre-semina con glifosate risultano fondamentali in particolare nelle semine dei cereali a paglia in successione a erba medica e, seppur in maniera relativamente più limitata, dopo sorgo. In particolare, dopo la coltura leguminosa poliennale la mancata devitalizzazione operata da trattamenti di bonifica con dosi appropriate di glifosate generalmente rende più complessa e onerosa la successiva gestione degli inerbimenti. Considerando che attualmente non esistono alternative chimiche al glifosate per il controllo delle specie graminacee e che in pre-semina delle colture alquanto ridotta è anche la disponibilità di prodotti attivi sulle infestanti a foglia larga (se si escludono alcuni formulati a base di dicamba), il mantenimento delle superfici coltivate secondo i dettami dell’agricoltura conservativa deve considerare alcuni importanti fattori e deve essere obbligatoriamente vista nell’ambito di una strategia complessiva che necessita di mantenere molto basso il livello di infestazione dei terreni, quindi una oculata gestione delle infestanti di tutte le colture inserite nella rotazione, non dimenticando, come sta avvenendo in questi ultimi anni, i periodi intercolturali, dove frequentemente si assiste a una pericolosa trascuratezza dei terreni, con preponderanti infestazioni di specie sia a ciclo annuale sia, fatto molto più pericoloso, di quelle perennanti (Sorghum halepense e Convolvulus arvensis in particolare), con un conseguente incremento del potenziale di infestazione.