Le crescenti voci di spesa per la gestione e le altalenanti performances produttive sono criticità provocate dai pochi strumenti che vengono messi a disposizione dell’ impresa agricola. Putroppo il cambiamento climatico rimescola le carte e le regole del gioco ogni stagione agraria. Oggi l’azienda agraria necessità più che mai di agire come impresa e quindi deve ottimizzare le conoscenze e la gestione dell’ ambiente per mitigare la produzione di emissioni di CO2 e NO2. Questo ultimo valore aggiunto, pur essendo immateriale, incide non solo sulla conduzione delle operazioni agronomiche ma anche sul riconoscimento di premialità (Misure Agroambientali, PSR 2014-2020).

Come aumentare le riserve di carbonio organico nel suolo ?

Nel medio e lungo termine, il terreno rappresenta un serbatoio perfettto per l’accumulo di carbonio e per compensare le emissioni antropiche prodotte dalle gestione delle atticità agronomiche. La compensazione delle emissioni di CO2 avviene grazie all’azione di cattura da parte delle colture (radici, paglia e semi) e all’accumulo (sequestro) in forma organica nel suolo; fattore chiave è il tempo di permanenza del carbonio nel suolo stesso.

L’accumulo delle riserve di carbonio nel suolo, incide nella gestione della fertilità degli stessi e quindi nell’ efficienza dell’uso d’azoto dei piani colturali. Molteplici sono le testimonianze di imprese agricole che considerando i differenti livelli di sostanza organica nei suoli, applicano input agronomici dove e quando serve, riportando risparmi anche del 40% e minori emissioni di gas climateranti.

Le sfide dell’ Agricoltura Blu

L’utilizzo di minore chimica nella produzione delle materie prime è sicuramente l’impegno che deve essere garantito da tutti gli attori del settore agroalimentare così come la necessità di poter misurare la sostenibilità della gestione agronomica e rintracciare la storia del cibo Made in Italy. Moltissimi i brand che seguono in questo momento la strada della sostenibilità, con un’offerta di prodotti per l’estero che soddisfa la domanda in termini di qualità e di certificata produzione italiana.

Come aiutare le piccole e medie imprese?

Come divulgare conoscenze a supporto di filiere sostenibili?