Terra di Marche (Terra è un acronimo che sta per Tecnologie e ricerca per rispettare l’ambiente) prosegue nell’impegno di divulgazione delle tecniche di “Agricoltura conservativa” nella propria regione ed ha celebrato il 13 giugno scorso la propria assemblea ordinaria annuale 2015 insieme a quella di Aigacos (Associazione italiana per la gestione agronomica e conservativa del suolo), presso l’azienda agraria didattico-sperimentale “P.Rosati” dell’Università Politecnica delle Marche, Borgo Ruffini – Agugliano (An).

Dopo le assemblee ha avuto luogo un incontro tecnico sulle prospettive dell’Agricoltura conservativa, cui hanno partecipato più di 100 aziende, la metà già socie. D’interesse gli interventi di Renato Frontini e del professor Michele Pisante, rispettivamente presidenti di Terra e di Aigacos, come anche il contributo di Antonella Pandolfi, del Consiglio della ricerca in Agricoltura e dell’Analisi dell’economia agraria, che ha illustrato le risorse e le opportunità che verranno messe a disposizione per gli agricoltori della regione, nel nuovo Psr 2014-2020. L’incontro si è concluso con la visita ai campi sperimentali dell’Università, dove la ricerca è impegnata nella valutazione di prove varietali di grano duro, un must di questa regione, che vede investiti circa 40mila ettari su semina diretta e altrettanti utilizzando la minima lavorazione, rispetto al totale coltivato.

Terra di Marche, nata nel 2013, è un’associazione eterogenea in cui confluiscono aziende agricole, contoterzisti e tecnici, accomunati dall’idea di portare avanti una produzione che sia sostenibile per l’ambiente ed economicamente per le aziende agricole.

L’associazione persegue la sua mission offrendo ai suoi soci una piattaforma virtuale con accesso riservato, attraverso la quale si possono scambiare idee, opinioni e informazioni inerenti all’agricoltura conservativa, con un servizio e-mail dedicato molto efficiente per lo scambio di notizie e l’organizzazione d’iniziative.

Tutto ciò è sviluppato con l’intento di creare una rete di professionalità, in grado di applicare e divulgare le tecniche di conservazione del suolo, come la semina su sodo, la minima lavorazione e la riduzione, attraverso la pianificazione delle lavorazioni, del traffico all’interno del campo. Per far ciò serve una mentalità aperta; non è un caso che tra gli associati una larga fetta sia formata da giovani, la più importante, tra le molteplici risorse dell’associazione.

da Nova Agricoltura

Rocco Carrillo