La nuova Pac deve dare una spinta all’agricoltura conservativa, oggi praticata solo sul 3% della superficie agricola europea. Questo il messaggio lanciato dalla Federazione europea dell’agricoltura conservativa (Ecaf), durante l’assemblea generale 2017 che si è svolta l’8 e 9 marzo ad Albacete in Spagna.
I rappresentanti dei 12 Paesi membri dell’associazione hanno anche accolto nel gruppo la Turchia, stato che pur non facendo parte dell’Ue è interessato alle tecniche agricole innovative e sostenibili.
Durante la due giorni si sono svolte prove in campo per vedere da vicino l’utilizzo della copertura vegetale nei vigneti della prestigiosa cantina Dehesa de Los Llanos e la tecnica della semina diretta praticata da oltre 20 anni nell’azienda Finca Munibañez.

Una tecnica da sostenere
La Pac deve finanziare l’agricoltura conservativa – è il ragionamento del board Ecaf – perché essa contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale e alla lotta al cambiamento climatico, tematiche che stanno a cuore all’Unione europea. Perciò Ecaf chiede che la nuova programmazione 2020-2026 sostenga i pilastri dell’agricoltura conservativa: cioè la protezione del suolo attraverso la non-lavorazione e la semina diretta, oltre all’uso della copertura permanente del suolo lasciando le stoppie delle precedenti colture.
Queste pratiche riducono le emissioni di gas serra in atmosfera e aumentano il sequestro di carbonio organico da parte del terreno. Difatti l’agricoltura conservativa è stata una parte centrale degli accordi firmati a dicembre 2015 a Parigi (Cop21), ed è ritenuta una valida alternativa alla lavorazione convenzionale dei terreni.

Il gruppo dei rappresentanti Ecaf
Il gruppo dei rappresentanti dei Paesi membri dell’Ecaf che hanno partecipato all’assemblea di Albacete

Le visite in campo
Nella vigna di Dehesa Los Llanos (50 ettari con 10 varietà di uve bianche e rosse) dal 2002 si usano colture di copertura tra i filari per ridurre l’erosione dei suoli. In questo modo si ottiene una maggior umidità del terreno, si aumenta la fertilità del suolo e si pratica una viticoltura più sostenibile: durante la visita, si è potuta apprezzare la notevole quantità di vermi presenti nel terreno, segno che il suolo è in salute.
La seconda visita ha portato i membri di Ecaf nell’azienda Finca Munibañez di Munibañez Villa, un pioniere dell’agricoltura conservativa in Spagna, dato che la pratica già da 20 anni. Qui si è potuta apprezzare la differenza tra l’erosione pari a zero dei terreni non arati da due decenni di Villa, rispetto a quelli degli altri imprenditori agricoli attorno ai suoi. Qui si è potuto apprezzare anche come l’agricoltura conservativa abbia bisogno di quasi la metà del carburante rispetto alla convenzionale.
Un’altra dimostrazione ha riguardato la gestione dell’acqua: si è simulata una pioggia identica in tre piazzole preparate con tre conformazioni diverse di terreni: coperti da vegetazione, parzialmente coperti e scoperti. Si è quindi raccolta l’acqua e si è visto come quella che ha attraversato la prima era praticamente limpida, l’acqua scorsa sulla seconda e sulla terza era carica di sedimenti “rubati” al terreno.
Infine, si è scavata una buca profonda un metro per osservare la sezione del terreno e valutare gli effetti dell’erosione negli anni, prima che iniziasse l’agricoltura conservativa.

I membri Ecaf osservano la diversas consistenza dell'acqua dopo il passaggio nelle tre piazzole test
I membri Ecaf osservano la diversa consistenza dell’acqua dopo il passaggio nelle tre piazzole test