La cerealicoltura legata al passato e le tecniche di lavorazione convenzionali vivono una fase di grande rivoluzione, alla luce degli stravolgimenti del Climate Change e della sensibilità sempre più diffusa in tema di produttività, sostenibilità ambientale e redditività. La conoscenza dei fenomeni che interessano il suolo è di vitale importanza per comprendere i vantaggi delle lavorazioni conservative e della semina su sodo che combattono i fenomeni di erosione, incrementando la sostanza organica dei suoli.

Per quanto riguarda l’erosione, questa viene provocata dall’azione della forza battente della pioggia e dal vento che causano l’asportazione del materiale che costituisce il suolo stesso. In Italia si stima che la quota di terreno perso per fenomeni erosivi si attesti su valori medi di 1,7 – 1,8 t/ha/anno.

La riduzione della sostanza organica influenza la struttura e la porosità del suolo, il drenaggio e l’acqua disponibile per le piante, la ritenzione dei nutrienti e, quindi, la fertilità. Pertanto, tanto più il suolo viene lavorato, tanto più l’anidride carbonica si diffonde nell’aria a causa della rapida mineralizzazione della sostanza organica a scapito della formazione di humus e, quindi, della stabilità del suolo. Tutto ciò influisce sulla gestione della fertilità dei suoli e quindi sulle rese e la qualità dei prodotti.

Perchè è sostenibile per l’ambiente e per il reddito ?

La semina su sodo è una tecnica agronomica che prevede l’utilizzo di apposite macchine che sono in grado di seminare direttamente in terreni non lavorati, occupati in superficie da residui di colture in avvicendamento, incluse le cover crops. I residui delle colture in rotazione e l’utilizzo delle cover crops riducono l’azione battente della pioggia sul suolo, consentono l’adesione di parte dell’acqua in eccesso alla parte vegetativa e la diminuzione della velocità di ruscellamento con conseguente riduzione anche del trasporto solido e delle perdite di elementi nutritivi.

I vantaggi delle tecniche di agricoltura conservativa e della semina su sodo, registrano maggiori utili per le aziende agricole. È stato osservato (Frascarelli, 2018) un aumento del 20% della produzione ed un risparmio del 60% di risorse economiche che sarebbero state destinate all’aratura e quindi meno ore di lavoro in campo e minor utilizzo di carburante. Il vantaggio della semina su sodo rispetto alle tradizionali lavorazioni profonde, seguite dalla semina, consiste nel fatto che per la prima si stima un costo per ettaro che ammonta a circa € 100  rispetto alle lavorazioni convenzionali il cui costo per ettaro supera i 300 Euro.